domenica, settembre 09, 2007

Ragazza tagliata in due



La ragazza in questione è l'ex-adolescente di Otto donne, un mistero, ovvero l'ottima Ludivine Sagnier, da non imparentare con Emmanuelle Seigner, che si scrive diversa. Il film è l'ultima fatica di Claude Chabrol, tra i grandi del cinema francese, attivo dal '58 e ancora piuttosto in gamba. Ambientato a Lione, il film racconta la vicenda di una ragazza intelligente ed intraprendente che, mentre si appresta a fare carriera come presentatrice televisiva, cade tra le grinfie dello scrittore di fama (François Berléand, anch'esso ottimo attore poco conosciuto in Italia, ma già visto de Les Choristes et La commedia del potere, sempre di Chabrol), nonché torbido ex-sciupafemmine ritiratosi dalla vita mondana, molto più vecchio e più scaltro di lei. Lei se ne innamora fino alla perdita della dignità, lui ne approfitta, ma le vuole bene. L'altro è il rampollo viziato e squilibrato di un'abbiente famiglia molto in vista. Più che contesa tra due uomini la protagonista è vittima di un'ossessione che la annienta lasciandola impotente in balia dell'uno o dell'altro. Chabrol si conferma grande indagatore della mente umana e dei rapporti di potere a cui la ragione spesso si piega. Per farla breve: una magnifica regia, una trama avvincente e attori ottimi. Andate a vederlo, ne vale la pena, e così poi magari mi spiegate la fine. Non che sia uno di quei film in cui non si capisce il finale (tipo Black Dahlia intendo), semplicemente il significato simbolico dell'epilogo mi pare oscuro. Fatemi sapere!