domenica, novembre 12, 2006

Niente da nascondere




In Italia Michael Haneke è conosciuto soprattutto per Funny Games e la pianista, gli altri suoi film sono usciti un po' in sordina e non hanno destato grande interesse. Il motivo è evidente, è un cinema troppo intellettuale che, a meno di non inscenare signore represse che si tagliuzzano la frittola suscitando reazioni estreme tra il pubblico, non ha speranza di essere considerato con l'adeguata attenzione. Nel caso di Niente da nascondere è un peccato, perché, per quanto criptico, il film è godibile ed intrigante. Un tizio molto ammodo viene minacciato con delle videocassette che mostrano scene della sua vita. Lui non avrebbe, per l'appunto, niente da nascondere, però una cosa che tiene nascosta c'è. Si tratta di una vicenda accaduto tra lui ed un bambino algerino. All'epoca lui aveva 6 anni, non può certo essere ritenuto responsabile di ciò che è accaduto, eppure si vergogna, nega, si arrabbia, nonostante sia una persona molto colta che, in televisione, parla di letteratura e di poesia. Cosa vuole dire Haneke? Forse che un mancato confronto con il passato coloniale è già una colpa che, quindi, ricade dai padre sui figli.