sabato, marzo 10, 2007

Oui, elle est Catherine Deneuve!



La Cinémathèque française dedica una personale a Catherine Deneuve, la quale viene ad inaugurarla scegliendo Tristana di Buñuel come film da presentare. Il film effettivamente è magnifico e la Deneuve vi sostiene una parte immensa per la giovane attrice che era allora, ovvero la rappresentazione della maturazione della protagonista da fanciulla innocente a donna inacidita e delusa. Bellissimo anche il personaggio di Don Lope (Fernando Rey), un libertino che si serve a suo piacere di idee politicamente radicali e anticonvenzionali, rivelandosi così più ipocrita ancora dei cattolici. Non mi soffermo oltre sul film che meriterebbe approfondimenti di ben altro spessore - nel senso che una analisi dettagliata dei riferimenti inconografici e del loro significato filosofico-politico basterebbe a riempire un tomo bello grosso - e invito tutti a vederselo. Tra l'altro, per chi avesse visto il recente Labirinto del Fauno (recensito anche qui sul mese di dicembre) è interessante notare quanto Guillermo del Toro abbia attinto dal grande Buñuel. La storia è analoga, Il Labirinto è più fiabesco, dunque molto più "categorico" rispetto all'ambiguità di Tristana, però la storia contiene a mio avviso non poche analogie.
Dopo la proiezione la Deneuve si è intrattenuta (Intervista) con i suoi ospiti e con il pubblico, dimostrando di essere una grande cinefila oltre che molto più intelligente di coloro che le ponevano le domande. Tra le altre cose interessanti, ha raccontanto di come Buñuel le avesse raccomandato "pas de psychologie" quando, in Tristana, lei doveva mostrare le sue grazie e la sua gamba amputata al lubrico giovine che la concupiva. Chi ha visto la scena in questione dovrebbe capire, chi non l'ha vista, se guardi!