domenica, dicembre 17, 2006

Coeurs


Sono tutti bravissimi tranne la Morante che è uno stoccafisso con la voce da trans


All'alba dei suoi 84 anni Alain Resnais inventa la dissolvenza in neve. E funziona, per giunta. Nevica per tutto il film, a volte anche in casa e comunque sempre tra una scena e l'altra (in effetti, per abbondanza e persistenza, la nevicata di Cuori è seconda solo ai servizi dei TG di questi giorni che promettono piste innevate agli sciatori esitanti). Entrando nei luoghi chiusi i personaggi si fregano le mani e si scrollano di dosso la neve, ma non riescono a dare, nè a ricevere, calore e conforto.
Vi ricordate Smoking - No smoking? Ebbene anche a questo suo nuovo film Resnais conferisce lo stesso sapore da esperimento etologico - così come aveva fatto in maniera ancora più esplicita nel bellissimo Mon oncle d'Amérique, dove ci sono addirittura gli inserti con le spiegazioni dello scienziato (l'insigne biologo Henri Laborit) -. Le persone, spesso inquadrate dall'alto, sembrano topolini che si muovono in ambienti costruiti ad hoc per studiare le loro reazioni. Il fenomeno analizzato è, come indica lo stesso sottotitolo Private fears in public places (paure private in luoghi pubblici), la paura di aprirsi all'altro, l'incapacità di accettare la propria solitudine e quindi di condividere anche quei pochi spazi "pubblici" che ci son dati. E bravo Resnais, faglielo vedere a Bellocchio che i sessantottini non sono tutti rincoglioniti come lui!

Sabine Azéma e Pierre Arditi sono fantastici

" Mon oncle d'Amerique " di Alan Resnais

2 Comments:

Blogger Unknown said...

A volte non so se sei tua ad esserti addolcita o io ad essermi incattivita... sono andata a vedere questo film invernale ieri, memore della tua recensione ma... l'ho trovato noioso (parla una che ama Rohmer, attenzione), si' c'e' qualche battuta, qualche scena carina da teatro degli equivoci, ma i personaggi sono piatti, e sembra che il regista li prenda in giro, pero' poi copre tutto con una smelassosa musica di commento e una spessa coltre di neve...

12/4/07 10:42  
Blogger Rachele SHamouni-NAghde said...

Vuoi dire che mi sono rincoglionita? Bah, non posso escluderlo. Mi colpisce che il motivo che tu adduci a discredito del film sia lo stesso che io avevo addotto a suo merito! A me era piaciuto proprio lo sguardo distaccato e bonariamente ironico del regista nei confronti di personaggi che effettivamente tratta come cavie da laboratorio, seppure con una certa indulgenza e un minimo di comprensione. Per lo stesso motivo invece, tu invece non hai gradito. Vabbè, gusti sono gusti disse il gatto leccandosi il culo! Adesso però tocca a te consigliare un film!

12/4/07 14:28  

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