sabato, aprile 21, 2007

Jesus Camp, vade retro!


Davvero inquietante quanto ci mostra Jesus Camp, un documentario sugli evangelici statunitensi, sul loro assoluto fanatismo e sul terrorismo psicologico che esercitano sui bambini. In confronto a questi invasati che cadono in trance attraverso il fervore delle loro preghiere, i papa boys sono dei liberi pensatori e i vongolari di Chioggia sono dei dilettanti nell'arte dell'invocazione divina. Come spiega una delle bambine interpellate, dio non va in tutte le chiese, ma solo in quelle che lo sanno invitare nella maniera adeguata. Cioè rappando ("J.C" effettivamente si presta almeno quanto "Ice T.") o lasciandosi trascinare dal sound heavy metal cristiano, per lasciarsi prendere da attacchi isterici e deliri mistici di quelli che poi uno parte per le crociate. Il tutto è assolutamente disgustoso, soprattutto perché volto a manipolare giovani menti indifese attraverso vere e proprie strategie di condizionamento. I predicatori usano stratagemmi al limite del teatrale per indurre nei bambini la paura necessaria a farli smettere di pensare. Persino Harry Potter, in quanto mago, viene additato come minaccia alla civiltà cristiana! Ai tempi della bibbia sarebbe stato condannato a morte, quindi va evitato come il demonio, visto che non è possibile farlo fuori. Fortunatamente, lungi dal gingillarsi con letture blasfeme o con teorie strampalate come l'evoluzionismo, i bambini evangelici, che molto spesso neanche vanno a scuola, si dedicano al proselitismo e alla militanza antiabortista.
Inquietanti anche i risvolti politici della questione: il fine ultimo è quello di creare uno stato fondato sui principi cristiano-evangelici e Bush, non a caso, è dei loro.
Il documentario è anche ben fatto. Lo sguardo è abbastanza neutro da lasciare allo spettatore tutto lo spazio per incazzarsi.
Speriamo che esca anche in Italia e che non gli venga in mente di doppiarlo. Comunque Il foglio (che non intendo linkare, cercatevelo se volete) ha parlato di questo film già ad ottobre dell'anno scorso, dicendo che parlava delle "madrasse cristiane d'America" che però, naturalmente, non esistono.