giovedì, maggio 03, 2007

Uomo Ragno



Con Spiderman III non si è badato a spese, ci si potevano fare tranquillamente tre film, ma una volta tanto ci è stata raccontata una storia compiuta, senza preoccuparsi del sequel. La formula non è cambiata, il trittico Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco funziona a meraviglia, attorniato com'è da tutta la schiera di comparse iconograficamente riprese dal fumetto (e dall'ingiustamente dimenticato cartone). Vi si aggiungono anche due nuove entrate. La prima è l'uomo di sabbia, interpretato da Thomas Haden Church, un evaso in fuga cui l'amore per la figlia malata dà una forza tale da ricomporsi anche dopo essere stato ridotto a granelli. Notevoli e commoventi le sue metamorfosi evocanti, a testimonianza degli ampi riferimenti iconografici di Sam Raimi, il celeberrimo Dio-del-Camion-di-Sabbia della mitologia veneta. La seconda è Eddie Brock-Venom (Topher Grace), un fotografo tanto arrivista e meschino da suscitare sentimenti di vendetta anche nel buon Peter Parker. Ciò che rende interessante la storia in effetti è proprio il lato oscuro presente nell'uomo ragno così come in tutti i comuni mortali (compreso il povero Zidane). I sentimenti di frustrazione e di incomprensione non adeguatamente elaborati sfociano nella rabbia distruttiva e nella vendetta. Complice una schifosissima sostanza vischiosa che gli si avviluppa attorno proprio come un cattivo pensiero, Spiderman, segue le orme del suo amico-rivale Harry Osborn, il figlio di Goblin, cadendo nella tentazione della vendetta. "Il suo peggior nemico è dentro di lui", recita non a caso lo slogan del film. Lasciandosi trascinare dal lato oscuro anche il supereroe rischia di perdere sè stesso e di restare solo; fortunatamente si ferma in tempo - ovvero dopo essersi divertito abbastanza - appioppa la sostanza vischiosa al nemico che, inginocchiato di fronte all'altare di una chiesa, prega di potersi vendicare con l'assassinio, e torna a salvare il mondo. Prevedibile forse, ma molto godibile.