lunedì, aprile 30, 2007

Kekkoioni 2



Vi ricordate l'aspra invettiva contro Golden Door, primo post di questo blog? Ebbene, niente popò di meno che i Cahiers du Cinéma confermano pari pari quella che qualcuno aveva letto come una grezza insofferenza al cinema raffinato ed intellettuale del grande maestro. Visto che l'articolo in questione non è pubblicato sulla versione online della celebre rivista, al contrario vi compaiono solo due recensioni piuttosto benevole, mi sacrifico io e ve lo traduco, sperando di riuscire a rendere la sagace ironia dell'ottimo Jean-Michel Frodon.
Voici.
"Saturo di citazioni cinefile, da Padre Padrone a America America, il film è composto da due penose parti principali e da svariate bizzarrie. La prima delle due parti principali: ricostruzione in stile telenovela di lusso dello stile di vita arcaico nelle campagne siciliane, attori da interdire, effetti cartolina, venti kili di folklore per inquadratura. Succede che la famiglia (in italiano nel testo) raccoglie le sue carabattole e parte per l'America. La seconda parte penosa, l'attraversata, i sogni e le inquietudini, l'incontro dei popoli, l'accoglienza di questi fottuti americani che non sono affatto i deliziosi portieri del paradiso che si era creduto. Vabbè. Altra parte, un coriaceo onirismo, carico di insistenze e di sottolineature; sembra di essere in una pubblicità della Pepsi, colpo dopo colpo, il regista sembra chiedere: avete visto quanto sono quanto sono creativo, visto quanto sono fuori, eh?
Bizzaria n° 1: le immagini deliranti che forse all'inizio del '900 giravano veramante in Italia, viene voglia di crederci, carote grosse come angurie, lingotti d'oro sugli alberi, molto divertente e sempre attuale, in fondo.
Bizzaria n° 2: in Week-end (di Jean-Luc Godard) dei tipi adagiati in un angolo si divertivano dicendo "siamo gli attori della coproduzione italiana". Charlotte Gainsbourg, attrice della coproduzione europea, non se ne resta adagiata in un angolo, anzi se ne sta al centro di tutta la questione, capelli rossi e accento inglese da battaglia, agguanta la famiglia, si imbarca sulla nave e nel film pur non c'enntrando nulla...insomma le coproduzioni si sono fatte più disinvolte che neglia anni '60. E poi è una brava attrice, Charlotte Gainsbourg. Bizzarria n°3: un'idea semplice ma efficace, al momento dell'arrivo a Ellis Island c'è la nebbia e non si vede la statua della libertà. Il che dimostra che anche Crialese potrebbe fare del cinema."

L'articolo di Jean-Michel Frodon è stato tradotto da me (Rachele Shamouni) e si trova a p. 53 dei "Cahiers du Cinéma" di Aprile.