martedì, ottobre 16, 2007

Minor: mezzo dio, mezzo porco


Su un'isoletta greca in età precristiana e presocratica una paciosa comunità si industria per guadagnarsi la grazia degli dei a suon di superstizioni e di buffi rituali tanto primitivi quanto simpaticamente assurdi. Già impazza la tendenza a sottomettersi ad un principio di autorità sulla base di arcane ed immotivate ragioni, e, come nella migliore tradizione, la sorte vuole che tocchi allo scemo del villaggio diventare re nonchè dio in terra. Nel frattempo le zone più selvaggie dell'isola sono ancora popolate da creature mitologiche a metà tra uomo ed animale e sempre intente a godere del piacere della carne, dell'ozio e della bellezza della natura. Minor, l'eletto, una sorta di trovatello allevato assieme ai maiali e felicemente sposato con una truie (scrofa), si trova a metà tra i due mondi e le sue avventure lo porteranno ora a trionfare nell'uno, ora a rifugiarsi nell'altro. Insomma non c'è dio senza qualche porco. Jean-Jacques Annaud è il regista de Il nome della Rosa, di il Il nemico alle porte e di tanti altri film più o meno riusciti. In questo caso si lascia andare al piacere della commedia e al gusto per l'ironia dissacrante ed anticlericale: il risultato è assolutamente godibile, esteticamente accattivante e nientaffatto stupido o scontato. Certo forse di fronte a Vincent Cassel, travestito da fauno ed incline ad ogni sorta di concupiscenza sessuale, i grecisti più rigorosi e i puristi cinefili avranno qualche rimostranza, ma in compenso i palati meno schifiltosi si faranno quattro sane risate.
Uscira in Italia? Chissà, a quanto ne so non è ancora prevista una data di uscita, ma forse si può ben sperare.