giovedì, novembre 15, 2007

Eastern Promises



Davide Cronenberg ha fatto un nuovo film che si chiama Eastern Promises (trad. fr. Les promesses de l'ombre, in italiano chissà) ed è splendido, a mio parere. Ma non solo. Infatti è piaciuto a tutti ed eravamo 2 italiani, 1 olandese, 1 polacca e 1 tedesco + un numero indefinito di francesi con cui non ho avuto scambi di opinione ma che comunque non contano perché sono troppo incazzati per lo sciopero. Beh, sembra una barzelletta di quelle che circolavano una volta, ma dimostra che ho ragione: se credete a sondaggi , statistiche e baggianate varie, dovete necessariamente credere anche a me.

Il film è ambientato a Londra negli ambienti della mafia russa. Viggo Mortensen (leggetivi il wiki cliccando sul nome e scoprirete che, oltre ad essere bravo e bello come attore, è anche poeta e pittore) è un affiliato, un umile autista che però si distingue per la qualità del suo servizio e per la capacità di tenere bada il solito figlio coglione, beone, squilibrato ed incapace del super-boss (Vincent Cassel, oramai specializzato ed imbattibile nell'interpretare ogni sorta di "marajon", del resto il poverino è figlio d'arte anche nella vita). Tra le innumerevoli atrocità commesse dalla banda di malviventi, c'è anche l'usanza di usare a fini ricreativi delle adolescenti ben imbottite di eroina. Una di queste vittime finisce all'ospedale e, per la fortuna della bambina che partorirà, si imbatte in Naomi Watts (bravissima anche lei) che fa l'infermiera.

Siamo molto vicini al precedente History of Violence, anzi direi che Eastern Promises ne rappresenta una variante inversa ma simmetrica sul tema della violenza dilagante ed incontrollabile. Nel primo un atto eroico ma violento scatena una serie di eventi che mettono a repentaglio un ambito familiare e rassicurante da cui il male era stato espulso. Nel secondo, l'ambiente della mafia russa, dominato da una violenza cieca, atroce ed inesorabile deve impedire che qualcosa di buono ed innocente sfugga alle sue leggi. Insomma il se il Male si infiltra, altrettanto fa il Bene.
Eastern Promises va letto su due livelli, peraltro non privi di reciproche implicazioni: il film di genere, ovvero il film di mafia che è oramai una delle tipologie classiche, con le sue leggi, i suoi ritmi e le sue stereotipie e il film di Cronenberg (anche questo già un genere? Forse, però riesce ancora a dire cose nientaffatto banali), con la sue riflessioni molto corporee sulla natura dell'uomo.
E un film bellissimo, non perdetevelo!