domenica, dicembre 02, 2007

Un'altra giovinezza


"L'altra giovinezza" del titolo italiano dell'ultima opera di Francis Ford Coppola si riferisce probabilmente al sollievo che si prova nell'uscire dalla sala dopo 121 minuti di storia sbrodolata, raffazzonata ed inconcludente. Le parti migliori del film stanno a) in Bruno Ganz b) nel ricordare vagamente il Dracula, dello stesso regista, mentre i suoi innumerevoli difetti nascono dall'ambizione di aver voluto fare un film che fosse una summa filosofica, di aver messo quindi troppe idee al fuoco e di non averne approfondita nessuna. In effetti Youth Without Youth poteva essere un simpatico fumettone, se si fosse attenuto ad una storia con un minimo coerenza, invece Coppola ha voluto fare un po' il Kubrick della situazione senza averne lo spessore culturale ed intellettuale. Ne risulta un film noioso, sfilacciato e a tratti perfino involontariamente comico. Uno schifo anche Tim Roth, per non dire di Alexandra Maria Lara, il cui personaggio sarebbe dovuto regredire fino ai primi ominidi per aver la speranza di interpretare un grugnito credibile. A proposito, qualcosa sulla storia: uno studioso ottantenne viene colpito da un fulmine e ringiovanisce, ma, ahimè, si sdoppia; dopo svariate avventure si imbatte nella rincarnazione di colei che amò in gioventù (nella prima gioventù, si presume), la ri-ama, ma anche lei si becca il fulmine e, siccome è già abbastanza giovane, comincia a tornare indietro nella storia e di notte parla lingue arcaiche. Poi ad un certo punto inizia ad invecchiare anche lei, allora lui la lascia e poco dopo litiga con il suo doppio.