mercoledì, febbraio 18, 2009

Ricky - un bambino volante

Il nuovo film di François Ozon sembra un misto tra i fratelli Dardenne, David Cronenberg e Walt Disney. Una storia assolutamente calata nella realtà di "banlieue" monotona e grigia i cui protagonisti lavorano in fabbrica e abitano tristi palazzoni. Un paio di ali da pollo che piano piano bucano la pelle di un neonato e lo fanno volare. Un bambino che gorgheggia pieno di gioia nell'alzarsi in volo. Eppure nell'insieme la storia è coerente e il suo significato è abbastanza evidente, seppure certi dettagli rimangono indeterminati e/o a discrezione dello spettatore. Il film seziona ed analizza i rapporti tra i vari membri di quella che potrebbe essere una famiglia e che invece è solo un insieme confuso e spaventato di persone aggrappate l'una all'altra. Cosa significa in tutto ciò il bimbo alato? Andate a vedere il film, capirete e ve ne andrete via contenti, svolazzando.



Le spiaggie di Agnes

Le "spiagge" sono quelle della costa belga, e "Agnes" è la famosa "Varda", che ci ha passato l'infanzia. Adesso che ha 81 anni ci ritorna per raccontare un po' quel che ha fatto nella vita al ritmo lento delle onde, in un insieme di immagini di riflesse su specchi adagiati sulla sabbia e di vecchie fotografie. Quelle che racconta, con parole e con immagini, sono tutte storie semplici di famiglia e di sentimenti. Les plages d'Agnès non è un vero documentario, è piuttosto una specie di autobiografia cinematografica. Vale la pena vederlo per il piacere di ascoltare una narratrice d'eccezione e per scoprire o riscoprire un mostro sacro del cinema e i suoi amici: da Jacques Demi a Jim Morrison, Jean Luc Godard, Alain Resnais, Gérard Depardieu, Philippe Noiret etc.