mercoledì, gennaio 31, 2007

Cinefili buei


I cinefili sono persone pacate, colte e garbate, con una spiccata sensibilità che li fa miti e dialettici? Niente di più falso ('sto cazzo!). I sondaggi-verità aprono il tappo della cloaca, ovvero di un mondo di rissosi petulanti e spocchiosi che si insultano a vicenda fuori del PortoAstra, in winebar o via sms.
Vince l'odio anti-borghese misto al pudìco riserbo dei cazzi miei.
Così ci piacete, carichi di livore ma sinceri e prontiabatterviperlevostreidee.
Quindi cosa chiedervi per farvi veramente scatenare il basso ventre?
Ah, ecco!

La scorreggia fa ancora ridere?
Parecchio
Ridono solo quegli incolti stronzi borghesi
Sì, se la faccio io
Sono credente, offende la mia fede
Sì, se la fa Laura Morante
Dopo il Petòmane si è detto tutto
Di bocca o di culo?
Cazzo vuoi, cazzi miei!
  
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venerdì, gennaio 26, 2007

Disney sparagnino

Tranne mucche alla riscossa, che però non va oltre il carino, la Disney di cui amo i film antichi, ha veramente sbracato.
Per dire, una becera riproduzione in serie delle glorie passate. E infatti l'amico NiXoN (mica quel cazzone amico di Pinochet) ci fa notare che pure i fondali sono bellamente scopiazzati.
Ma secondo me glie l'ha fatto notare la sua bimba, esperta consumatrice di Winnie Pooh e dell'orso Baloo.


Elzago

giovedì, gennaio 25, 2007

Bobby è a Vicenza



Ebbene sì, confemiamo quanto avevano anticipato le solite recensioni fatte senza vedere i film (se si trattasse di commenti originali, non direbbero TUTTI le stesse cose o, per lo meno, lo farebbero con parole diverse): si tratta effettivamente di un "film corale" e, aggiungiamo noi, di conseguenza tendenzialmente altmaniano (anche il tema oltre che lo stile). Tuttavia il simpatico Emilio Estevez, pur sapendo manovrare bene la macchina da presa (fa un sacco di movimenti evitanto l'effetto mal di mare), non è riuscito a comporre una "sinfonia" all'altezza del maestro. I punti deboli sono forse più nella sceneggiatura che nella regia. Le microstorie che dovrebbero comporre il quadro d'insieme non sono abbastanza essenziali, tendono a sfilacciarsi e a perdersi senza troppo aggiungere al concetto di fondo. La clamorosa caduta di stile della citazione lisergica di Hair, rende bene l'idea di come il regista fatichi a tenere le fila del discorso. Il Robert J. Kennedy che emerge da questo film è assolutamente, ma forse volutamente, agiografico (è sempre lì lì per camminare sulle acque). In fondo l'affettuoso nomignolo che da il titolo al film è già una dichiarazione di intenti. Più che la figura di un uomo politico, quella che viene rappresentata è la fine della speranze che tanta gente aveva proiettato su di essa. In questo senso il film è abbastanza riuscito: emoziona e fa venire voglia di andare a Vicenza il 17 febbraio a manifestare contro la nuova base USA.
PS. Bravi gli attori. A me è piaciuto tanto il messicano che immagina la partita di baseball ascoltandone la cronaca radiofonica. Una domanda: Sharon Stone sa veramente tagliare i capelli o è una controfigura?

lunedì, gennaio 22, 2007

Che differenza c'è tra Casino Royale e la Corazzata Potemkin?


Nessuna, secondo il giudizio fantozziano!!
Lo so che arrivo un po' tardi, ma sono riuscita a vedere questo capolavoro solo l'altro giorno e sono costretta a dissentire dal giudizio di Rachele ("FICO", sic).
Sarà che non ho mai avuto particolare simpatia per l'agente segreto al servizio di Sua Maestà, sarà che a me piacciono i mori (aridatece Pierce!!!), ma guesto film è una cagata pazzesca! Trama ridicola (una volta erano i russi, adesso sono i non-meglio-specificati "terroristi", e che palle, bisogna per forza andare per luoghi comuni?), gli avvenimenti si susseguono in modo insulso solo per poter collocare il trucido Daniel Craig in diversi contesti di ambiente-abbigliamento, un po' come i diversi modelli di Ken.
Dunque, nell'ordine:
1- Africa -> Daniel casual-sportivo-sudaticcio che si esibisce in pregevoli performance atletiche saltando su e giù dalle gru.

2- Bahamas -> Daniel in costume da bagno che riemerge dalle acque come un sirenetto.

3- Montenegro (? pare che il Montenegro non ci assomigli per niente) -> Daniel in versione smoking per la serie "guarda che figo che sono anche col papillon!"

4- Venezia -> Casual ma con classe, stile riccone in vacanza.

Se proprio vi piace il Trucido, guardatevi "The Pusher", non sarà nudo, ma almeno non prendete sonno!

Simona

domenica, gennaio 21, 2007

Nuovo sondaggio + Exit Poll

Il vecchio è stato un successone, però tra "ciucciatori" e "puri-e-duri" sono finiti pari! Comunque non stiamo tanto a rifletterci su e passiamo al nuovo sondaggio per sapere quali sono i generi più amati dal nostro pubblico.

Di che genere sei?
Ridere
Piangere
Azione con inseguimenti e ribaltamenti
Pensare e ragionare, mica sentimentalismi borghesi, cioè!
Sexy ma non volgare
Porno duro
Paura con frattaglie
Orchi draghi fate e altre puttanate
Odio il cinema
Cazzo te ne frega, czzi miei!
  
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Cultura cinematografica, mica cazzi!

Pare che il post di Nosferatu abbia avuto un discreto successo (non esageriamo...), ma tale è l'entusiasmo che citando il potentissimo professore Guidobaldo Maria Riccardelli, Vi proponiamo l'immortale capolavoro del maestro Serghej M. Eizenstejn, LA CORRAZZATA POTEMKIN!


E, ben sapendo che guarderete solo questo, l'arcinoto commento di Fantozzi.

giovedì, gennaio 18, 2007

Luci della sera



Luci della sera si apre su degli operai (o generici reietti) che discutono su quale tra i grandi scrittori russi abbia meglio descritto i derelitti e prosegue proprio come un racconto di Checov, di Dostoevskij o di Tolstoj seguendo la triste sorte di una persona che sembra perseguitata dal destino. Bellissimo lo stile: colori pop da cinema anni '60 (anche un po' Happy Days oserei dire), pose teatrali e quadretti al limite del tableau vivant che iniziano a muoversi quando la macchina da presa li inquadra. Kaurismaki oramai è un maestro nel parlare di sfiga: in questo caso gli sono bastati appena 78 min. per dirci che, la vita è un continuo alternarsi cadute e tentativi di rialzarsi e che, nonostante tutto, la speranza rinasce sempre (che sia proprio questo l'aspetto più tragico?).

Misteri della distribuzione italiana



Alessandro Rossetto, già autore dello splendido quanto introvabile Chiusura (se qualcuno sapesse dove si può reperire, lo dica per favore), documentario pieno di humor e di sentimento sulla chiusura del negozio di parrucchiera di sua madre alla Guizza (Padova), ha fatto un film su Giangiacomo Feltrinelli (a proposito ecco qui il blog dei lavoratori Feltrinelli che questa primavera per la prima volta dacché la casa editrice esiste hanno scioperato). Nonostante abbia riscosso ottimo successo a Locarno e sia stato richiesto a molti altri importanti festival, tanto che in Svizzera e in Germania uscirà in sala, Feltrinelli in Italia il film non verrà distribuito! Mistero. Per giunta pare ci sia di mezzo la stessa Feltrinelli. Per chi volesse saperne di più, c'è un bell'articolo di Cristina Piccino su Il Manifesto di giovedì 18 gennaio.

Le meravigliose clienti della parrucchiera di Chiusura


Pubblico qui sotto come post il commento di Laura, perché contiene informazioni importanti
Laura ha detto...

Il film Feltrinelli e' stato trasmesso in Germania su ARTE a fine dicembre e io sono cosi' fortunata da averne una copia...
Per quanto riguarda Chiusura e Bibione bye-bye-one (l'altro suo bellissimo documentario ambientato nella famosa localita' balneare), l'autore in persona mi ha detto che verranno pubblicati in dvd. Dove e quando non mi e' stato rivelato.
Qui c'e' un'intervista che ho fatto a Rossetto qualche tempo fa.

21/1/07 19:46

mercoledì, gennaio 17, 2007

Un classicone a sbafo

Ormai puoi trovare tutto su internet. Peccato che spesso l'utilizzo per condivisione-divulgazione di materiali di qualità culturale sia di fatto negata da chi vuole solo che far quattrini. I classici del cinema, a mio avviso dovrebbero essere gratuiti e di libero accesso per legge. La nazione e il mondo intero ne avrebbero sicuramente giovamento.
Caso vuole che qualcosa di pubblico dominio lo trovi per caso (culo).
Qui c'è Nosferatu, di Murnau preso da video google.
Figo, nè?
Elzago
Su video google lo puoi anche vedere a schermo intero.
Elzago

domenica, gennaio 14, 2007

Il primo sondaggio di paritexas!

Novità!
Finalmente potete dire la vostra.
Cliccate sul pallino che più vi aggrada e poi vedete cosa salta fuori.
Diteci anche cosa vorreste sondaggiare o quali risposte vorreste aggiungere.
Cominciamo con un grande dilemma etico che divide il popolo del cinema, fino all'aggressione e allo schiaffo e sputo.


Sgranocchi al cinema?
Cocacola, pop corn, ciuccetti, briciole e rutto libero!
Odio lo sgrufolare di questi ignoranti borghesi!
Mi porto la paella da casa!
Mi ingozzo di dietorelle, così non ingrasso
Bevo la coca del vicino, così risparmio
Cazzo te ne frega, cazzi miei!
Non so/non rispondo
  
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venerdì, gennaio 12, 2007

Metalinguaggio applicato?

[]Il, meta- va sempre bene::ma in# questo ,,, caso parlerei. piuttosto di un meta-linguaggio---che di ?UN meta-CInema! "" allora siamo d'accordo---è un $ meta-linguaggio che /||\ trascende le PAROLE.-.-.-.-.

Bel colpo, Lars!!

Premetto di non essere un grandissima fan di Lars Von Trier, che tendo a trovare, come dire... noiosetto, per essere politicamente corretti.
Tuttavia questo "Il grande Capo" è veramente godibile. Lars ha messo in scena le piccole-grandi meschinità che tutti, tutti i giorni mettiamo in atto non solo sul posto di lavoro (dai, siamo onesti, chi resiste alla tentazione dello scaricabarile? Io da piccola davo sempre la colpa a mia sorella ogni volta che spariva la Nutella...), lasciando intendere fino al colpo di scena finale che, in fondo in fondo, ci meritiamo pure l'assoluzione!
Per quanto riguarda le peculiari scelte di montaggio, secondo me la ragione dei tagli improvvisi e apparentemente mal montati è che l'intenzione era quella di fare un film in parte meta-cinematografico (come mi piace parlare così!!!), vedi voce narrante e sequenza iniziale dove si vede la cinepresa nel riflesso della finestra, e i tagli vengono mostrati nudi e crudi perchè non c'è la volontà di mantenere la finzione della continuità quando tutti sanno che le scene vengono girate più volte e montate solo successivamente, così come a teatro non si vuole far finta che la scenografia sia vera. Per lo stesso motivo nella stanza dove si svolgono gran parte dei dialoghi (meravigliosi quelli col terribile Grande Capo Finlandese) l'unico arredamento oltre al tavolo e alle sedie è costituito da un orologio in bella vista, che segna ore diverse durante il dialogo, proprio a segnalare che è stato filmato in momenti diversi.
Ops, forse quello è un Lookey!
Qualcuno ha scovato gli altri sei? Dai dai che partecipiamo al prossimo film di Lars!!


Simo

giovedì, gennaio 11, 2007

Il grande C



Il GRANDE CAPO è un'invenzione straordinaria! Meglio ancora del "capro" in stile Malaussène, questa entità consente a qualsiasi vigliacco di scaricare la responsabilità delle decisioni più stronze e continuare a passare per una persona amabile. Credo che esista da lungo tempo, ma ci voleva il talento di Lars von Trier per rappresentarlo in maniera così asciutta e, al contempo, ricca di sfumature. La tesi è semplice, ma i suoi sviluppi si fanno vieppiù complessi: è più forte il desiderio di piacere o quello di conseguire, incuranti degli altri, i propri scopi ? E un quesito troppo importante per essere preso seriamente e con un brillante finale da "commedia" Lars ci ricorda che al genere umano frega ben poco di rispondere agli interrogativi morali.
Che dire del montaggio? Ci sono dei tagli inspiegabili anche nel bel mezzo di discorsi che dovrebbero risultare continui. Tempo addietro Lars von Trier andava affermando che nel suo cinema non cerca mai di esprimere ciò che si può dire con le parole. Ora, è risaputo che gli le dichiarazioni di intenti programmatici di Lars sono (programmaticamente) delle gran prese per il culo (ha un'animo situazionista, un po' come gli Idioti del suo film del 1998), però l'effetto di quei tagli a me sembrava voler togliere importanza alle parole. Che ne dite?

lunedì, gennaio 08, 2007


FICO

giovedì, gennaio 04, 2007

Sulla censura cinematografica in Italia


Non che il caso dell'odierna polemica sulla non-censura di Apocalypto meriti una qualche attenzione, ma visto che se ne parla ecco un bell'articolo su cinema e censura in Italia

Do you speak yucateco?



Purtroppo l'ironia non è quella del celeberrimo nonché divino Parla indostano? (Hollywood Party). Si tratta infatti dell'ultima s-budellata (in senso metaforico ma anche letterale, viste le polemiche sulle scene, pare, molto violente e sulla mancata censura ai minori di 18) del regista più teo-con dopo Zefirelli. Dopo l'aramaico e il latino di The Passion (a proposito, mi sa che anche in Bravehart c'era un po' di gaelico) ecco che la nuova preziosa opera del maestro Gibson sullo sterminio dei Maya è parlata addirittura in YUCATECO!!! Mi chiedo cosa farà quando avrà finito gli idiomi? Potremmo proporgli un'epopea dei Serenissimi, rigorosamente parlata in "borgheziano".